lunedì 21 agosto 2017

Recensione: La Ballata di Adam Henry di Ian McEwan

Di tutta la produzione di Ian McEwan ho letto finora soltanto un romanzo: Chesil Beach.

E' un autore che ho apprezzato in modo particolare per lo stile narrativo; ho letto diverse recensioni positive su di lui e su suoi romanzi ma che ancora non conosco a fondo.

Così, prima di avventurarmi nella lettura del suo ultimo libro - Nel Guscio, edito da Einaudi - ho voluto approfondire la precedente produzione andando a ripescare un romanzo relativamente recente: si tratta de "La Ballata di Adam Henry", uscito nel 2014 che mi ha incuriosito per le tematiche affrontate e che sono fondamentalmente due: crisi matrimoniale e diritto alla vita.


Uno dei due personaggi che costituiscono il fulcro di questo romanzo è Fiona Maye, un giudice dell'Alta Corte di Londra che, arrivata alle soglie dei sessant'anni, al culmine di una carriera professionale perfetta, si sente dire dal marito parole raggelanti che la mettono di fronte ad una crisi matrimoniale tanto grave quanto inattesa. Profondamente umiliata nei sentimenti e sola in una casa triste e vuota, Fiona reagisce al proprio fallimento matrimoniale rifugiandosi nel lavoro e dedicando anima e corpo alla causa a cui viene chiamata in tribunale.

E qui incontriamo il secondo personaggio del romanzo, Adam Henry, un ragazzo di diciassette anni e nove mesi, incredibilmente maturo ed intelligente per la sua età ma ancora un adolescente per la legge inglese. Adam è malato di leucemia ed i suoi genitori, per non contravvenire ai dogmi della propria religione - essi sono infatti Testimoni di Geova - rifiutano le trasfusioni di sangue di cui il ragazzo avrebbe disperatamente bisogno per non morire.

L'ospedale richiede quindi con urgenza l'intervento del giudice - di Fiona quindi - la quale, pur avendo ben chiara la sua sentenza, decide di incontrare personalmente il ragazzo, contravvenendo alle regole.

Questo sarà un incontro non convenzionale e certamente contrario ad ogni prassi, ma fondamentale per entrambi: Fiona farà la conoscenza di un ragazzo straordinario, innamorato della vita ma affascinato da un'idea romantica di morte e per questo determinato ad affrontarla.  Adam invece conoscerà una donna forte, capace di comprendere la situazione e le implicazioni.

Ho amato questo libro. Ho ammirato Fiona: ho sofferto con lei e con lei ho provato quel senso di vuoto che si prova rientrando in un appartamento vuoto, dove tutto ti parla della persona che insieme a te ha abitato quelle mura. Ho pianto con lei pensando che la segreteria del cellulare non avrebbe segnalato la presenza di alcun messaggio. E di contro, ho gioito dei suoi successi professionali, delle sue capacità in campo artistico e musicale e della correttezza delle sue sentenze.
"Io ti voglio bene, ma prima di tirare le cuoia ho bisogno di una bella storia passionale...Di esaltazione, quella che non ti ha capire più niente. Te la ricordi? Voglio farmi un ultimo giro, anche se a te non va"
 Ho faticato di più a capire Adam e la sua integrità, la sua voglia di vita ed al contempo di morte, ma questo è un limite personale che non riesco a valicare.

Del resto è stato scritto che questo è un romanzo sull'etica e sul senso della vita, sul diritto di decidere se vivere o morire.

Un romanzo arricchente per la profondità dei contenuti e dei personaggi che consiglio a tutti.

Buona lettura!

[La ballata di Adam Henry, Ian McEwan, Einaudi, Pagine 208]

0 commenti:

Posta un commento

Powered by Blogger.